L’Assessore regionale Mauro Febbo interviene in merito alle dichiarazioni rese da Mario Di Marco sui costi dei Giochi del Mediterraneo.
“Finalmente a due anni dalla fine dei Giochi del Mediterraneo e a quattro dall’inizio delle mie denunce e segnalazioni qualcosa si muove e l’opinione pubblica si sta facendo un’idea esatta sull’entità dello “sperpero” effettuato. Mario Di Marco ha buttato giù la maschera e anche se solo parzialmente ha cominciato a fare un po’ di chiarezza sulle spese esorbitanti realizzate per l’organizzazione di Pescara 2009, provando al contempo a scaricarsi da molte responsabilità. Di Marco fa qualche parziale ammissione anche se restano ancora senza risposte numerose domande sia del sottoscritto sia dei cittadini. Lui afferma che nel momento del suo insediamento erano già state prese la maggior parte delle decisioni (anche l’importo esagerato del suo contratto??? Da chi è stato sottoscritto???) per quanto riguarda la macchina organizzativa e che non avrebbe potuto agire per risparmiare sui costi che lui oggi determina nel 30%. Forse Di Marco & soci non hanno dimestichezza con i conti: Il 30% di 73 milioni di euro (140 miliardi delle vecchie lire) è qualcosa pari a 21 milioni (cioè oltre 40 miliardi delle vecchie lire) sic!!!!!!! A proposito dei 73 milioni, siamo sicuri che sia la cifra esatta e da dove si evince? Mi chiedo, se le tante mie segnalazioni fatte in questi 4 anni che io e qualcun altro ha fatto in questi ultimi 4 anni fossero state raccolte recepite e prese in considerazione dagli organi competenti tutto ciò si sarebbe potuto evitare e quindi gravare sulle tasche degli enti pubblici e quindi dei cittadini? A Di Marco però vorrei chiedere di spiegarci, visto che non è ancora chiaro, come si sono svolte le gare d’appalto per assegnare i lavori? Chi ha deciso le ditte da invitare e come mai l’elenco dei fornitori ancora viene reso pubblico? Come sono stati scelti i numerosi collaboratori e professionisti chiamati a offrire le loro prestazioni? A questo proposito anche l’onorevole Lolli dovrebbe chiarire come mai tali prestazioni non sono state gratuite come lui aveva preannunciato. Vale la pena per dovere di cronaca il suo intervento nell’ottobre 2008: “…adotteremo un metodo di assoluto rigore, persino monastico nella scelta delle cose che si possono fare. Non si assumerà nessuno, non è l’occasione per risolvere i problemi occupazionali della regione…”.
Oggi finalmente vengono confermate le cifre stratosferiche che da tempo circolano ma adesso che finalmente qualcosa si sta muovendo, anche se con clamoroso ritardo, è necessario entrare nel dettaglio delle spese presentandole punto per punto. Questo sarebbe compito di Di Marco che dovrà rendere contro anche dei numerosi amici ed ex soci d’affari che hanno ricoperto ruoli di primo piano all’interno del Comitato dei Giochi. Se lo avesse fatto un politico sarebbe stato “crocifisso” dai media e dall’opinione pubblica. Ma lui con estrema naturalezza ha rivelato di essersi dimenticato che due persone con cui aveva una società di marketing, addirittura dalla alla fine degli ’90 (altro che dimenticanza!!!!!!!!) erano poi state nominate. Dobbiamo continuare a spulciare tra i certificati camerali se nelle compagini sociali delle ditte affidatarie ci sono parenti e amici di coloro che hanno percepito compensi???????? Perché non ci spiega come mai ci sono compensi pagati alle stesse persone sia come lavoro dipendente sia come lavoro autonomo? Le spese fatte alle gioiellerie a che cosa sono riferite e come sono state scelte?
Il presidente Di Marco dimentica che proprio alcuni di quei personaggi erano membri anche del Comitato che ha organizzato anche Eurowomen 2007 e con la stessa capacità manageriale (sic!!!!!!!!!!!!) hanno lasciato milioni di euro di debiti. Anche qui mie denunce e segnalazioni inascoltate, anzi in alcuni casi sono stato sbeffeggiato da Di Marco & compagni.
Debiti, voglio ricordare a Di Marco, che come spesso accade ricadranno sulle spalle dei cittadini: basti pensare ai numerosi decreti ingiuntivi che hanno colpito l’amministrazione provinciale di Chieti guidata da Coletti e Aimola (altri “campioni” dello sperpero delle bugie e dello sbeffeggiamento nei miei confronti). La Provincia non è forse un ente pubblico, caro Tommaso Coletti?
E’ ridicolo affermare che non c’erano debiti dopo i Campionati Europei di basket femminile del 2007: sarebbe meglio dire invece che pesa sulla collettività una consistente eredità lasciata da un gruppo di personaggi che ha lavorato ad un evento, anche questo, che certo non ha dato quanto ci si aspettava. Credo sia giusto che tutti coloro che hanno in qualche modo contribuito a questi danni, come l’ex Presidente della Provincia di Chieti Tommaso Coletti, comincino ad assumersi le loro responsabilità ammettendo che eventi come Eurobasket e Giochi del Mediterraneo lasciato segni forti e indelebili: sperpero e debiti!!!!!!!!!!!!”.